Al termine del suo scritto (L’ossessione identitaria), F. Remotti fa sua questa affermazione di Hofstadter. Che ne pensate? Mi paiono tanti i temi e le direzioni seguite dall'autore sul tema dell'identità. Nel primo post vi invito di seguire tutte le piste seguite da Remotti, ma in questo nuovo post vorrei sapere un vostro parere su questo punto in particolare, visto che ad esso viene affidato il senso della conclusione dell'intero discorso, che pone come centrale e attuale la posizione di Hume sull'identità personale. Capite che nella mia posizione maieutica, come docente non voglio dirvi subito la mia per lasciare spazio ad altre considerazioni, le vostre, in primo luogo, che spesso rivelano al sottoscritto, prospettive alle quali neanche avevo pensato. Per questo pongo la questione come domanda. Se invece avete bisogno di continuare a seguire altre direzioni del vostro discorso riprendete con i commenti al primo post .
Che ne pensate delle conclusioni di F. Remotti circa il modo di intendere l'identità? (5/12/2013)5/12/2013 «L’Io è come un poema senza autore che scrive se stesso».
Al termine del suo scritto (L’ossessione identitaria), F. Remotti fa sua questa affermazione di Hofstadter. Che ne pensate? Mi paiono tanti i temi e le direzioni seguite dall'autore sul tema dell'identità. Nel primo post vi invito di seguire tutte le piste seguite da Remotti, ma in questo nuovo post vorrei sapere un vostro parere su questo punto in particolare, visto che ad esso viene affidato il senso della conclusione dell'intero discorso, che pone come centrale e attuale la posizione di Hume sull'identità personale. Capite che nella mia posizione maieutica, come docente non voglio dirvi subito la mia per lasciare spazio ad altre considerazioni, le vostre, in primo luogo, che spesso rivelano al sottoscritto, prospettive alle quali neanche avevo pensato. Per questo pongo la questione come domanda. Se invece avete bisogno di continuare a seguire altre direzioni del vostro discorso riprendete con i commenti al primo post .
3 Commenti
Giada
15/1/2014 09:45:03 am
Salve professore,
Risposta
giovanni rimentano
27/1/2014 08:54:38 am
Salve Giada! Scusa il ritardo della risposta, ma i tempi scolastici (paradossalmente non sempre favorevoli al tempo vita da dedicare agli studi!) mi hanno tenuto lontano per un po’ dal blog o almeno dalla sua parte più vitale, quella social dei commenti. Ma adesso che sono finiti gli scrutini del primo quadrimestre, eccomi qui. Convengo in buona parte con le tue osservazioni. Intanto, in merito alle questioni che mi poni, ti invito a rileggere anche i post del 6/12/2013 e relativi commenti, del 13/12/2013 (in particolare, la posizione di Dilts e Gilligans sull’identità) e il post del 27/01/2014 (sul tema dell’identità e della differenza in Heidegger) del nostro blog. Ma la tua domanda merita anche considerazioni più articolate, per cui ti ringrazio di avermi dato l’opportunità di farle dedicandovi, come potrai vedere, un intero post del quale dimmi pure cosa ne pensi (iscriviti pure alla nostra newsletter per tenerti aggiornata). salve
Risposta
Giada
5/2/2014 03:26:32 am
La ringrazio professore per la sua risposta approfondita e molto molto utile per ripensare alla questione. Le risponderò quanto prima.
Risposta
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AutorEProf. Giovanni Battista Rimentano ArchivIO
Novembre 2015
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